7
L’abbecedario
Si parla di : articolo atipico, Atipico, effetti collaterali, gennaio febbraio 2008L’abbecedario
Di Mirco Cherubini
E’ con grande piacere e con grande soddisfazione, che il direttore di questo
periodico apre una nuova sua rubrica.
Sarà un appuntamento breve, essenziale, senza troppe pretese se non
quella di contribuire a completare i vari numeri con impressioni, panoramiche,
puntualizzazioni, approfondimenti editoriali, presentazioni, critiche.
La buona scuola Marco Travaglio (checché se ne dica, di destra o di
sinistra, è uno dei migliori giornalisti italiani) insegna che scrivere a volte è
anche sputare!
E’ anche per questo che nel “muco” contemporaneo dell’informazione
(locale, regionale, nazionale) e senza la minima timidezza, saluto questo
nuovo QUARTO ANNO DELL’ATIPICO e sghignazzo con garbata maleducazione
verso tutti quei sostenitori del “piglia piglia” generalizzato: quelli,
per intenderci, che fanno informazione perché gliela scrivono e gliela
pagano.
A proposito: credo che pochi giornali abbiano il vanto di poter annoverare
una scrittrice del calibro dell’autrice dell’articolo a pag. 14 che è una
quindicenne.
Tra gli eccellenti contributi di questo numero, mi piace rimandarvi all’interessante
pezzo di Teo a pag. 10. Un articolo, a mio parere, interessante
soprattutto sotto il profilo della disanima sociale a cui si riferisce.
Al di là della condivisibilità delle sue opinioni, ritengo oggettiva l’osservazione
per la quale “si può dire che la generazione degli adulti e la sua
classe dirigente, oltre ad aver tradito le aspettative, rischia di lasciare una
generazione futura (la nostra) spaesata e disillusa a fare i conti con le
vere sfide del nuovo millennio”.
Tuttavia, all’Autore vorrei ricordare che il suo ed i nostri spiriti critici provengono
dalla pasta asciutta di quei stessi adulti, dal loro orto ben coltivato.
Un sistema non si alimenta solamente attraverso potentissimi superuomini
che occupano posti di comando: c’è una silenziosa complicità che fa
capo ai nostri padri e ai nostri giovani.
Parafrasando la Arendt: l”a banalità della raccomandazione”.
Qui a Castiglione del Lago, forse poca cosa rispetto ai Mondiali di Italia 90
e alla Guerra Fredda, non c’è una piazza Tienanmen, non ci sono carro
armati o dittatori a cui ribellarsi.
Qui c’è gente che lavora tutto il mese, arriva
al 31 e gli sono rimasti dieci euro per recarsi al lavoro il giorno dopo…
Insomma: questa generazione di politici e dirigenti, è davvero ridicola sotto
ogni profilo, ma la fiducia esclusiva nella forza e nel riscatto delle nuove
generazioni che si “rimbambiscono” davanti al Grande Fratello, è una
speranza che, da sola, rischia di deluderci più dei passati fallimenti.
Forse sarebbe più auspicabile fermarci, ogni tanto, al Rondò gettere uno
sguardo in via B. Buozzi, V. Roma e giù verso le distese sommerse e
ancora oltre per accorgersi di quanta criminalità nostrana ancora siamo
pervasi?!
L’Abbecedario
Mirco Cherubini
Salva l’articolo in formato PDF ( tasto destro -> salva con nome )
Col senno di poi….mah?
È solo l’ennesimo miracolo del miglior ingegnere devrU’nilelso :)Mi ricorda una spassosa “fanfiction” in cui si scopriva che in realtà Scotty era un ex-studente di Hogwarts, la scuola di magia di Harry Potter.